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Martirio generale Soleimani: associazione islamica malese chiede processo contro Trump

19:59 - July 12, 2020
Notizie ID: 3485243
Tehran-Iqna- Il presidente del Consiglio consultivo delle organizzazioni islamiche della Malesia (MAPIM) ha condannato l'assassinio del generale iraniano Qasem Soleimani per mano delle forze terroristiche dell'esercito americano, ed ha chiesto la messa sotto processo del presidente Usa Donald Trump

Il presidente del Consiglio consultivo delle organizzazioni islamiche della Malesia (MAPIM) ha condannato l'assassinio del generale iraniano Qasem Soleimani per mano delle forze terroristiche dell'esercito americano, ed ha chiesto la messa sotto processo del presidente Usa Donald Trump.

In un comunicato, Mohd Azmi Abdul Hamid, ha definito l'assassinio del comandante iraniano come terrorismo di stato e come un atto illegale dal punto di vista del diritto internazionale.

Nel comunicato il presidente di MAPIM ha auspicato l'incriminazione per i responsabili del vile assassinio, chiedendo in particolare la messa sotto processo di Donald Trump in quanto comandante in capo delle forze armate statunitensi e massimo responsabile dell'attacco contro il generale iraniano.

Dopo il martirio del generale Qasem Soleimani, la Casa Bianca e il Pentagono hanno rivendicato la responsabilità degli omicidi, affermando che l'attacco è stato condotto sotto la guida di Trump.

A tal riguardo, nei giorni scorsi, la relatrice delle Nazioni Unite sulle esecuzioni extragiudiziarie, Agnes Callamard, ha definito l'assassinio del comandante iraniano come una palese violazione del diritto internazionale.

Secondo la Callamard, che riferiva sul fatto dinanzi al Consiglio per i diritti umani dell'ONU, l'attacco contro il generale Soleimani non trova alcun tipo di giustificazione nel quadro del diritto internazionale, e le motivazioni  adottate dagli Stati Uniti per far passare l'omicidio come un atto di autodifesa sono prive di fondamento.

La relazione in questione è stata presentata all'ONU dopo un'indagine durata diversi mesi, nonostante la forte opposizione e le pressioni del governo americano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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