Un tribunale del Bahrein ha confermato la condanna a morte di due attivisti politici dell'opposizione.
Secondo la Reuters, Mohammad Ramadhan e Husein Moosa sono stati accusati di aver attaccato nel 2014 un mezzo della polizia, provocando la morte di un ufficiale.
Molti osservatori, in particolare i gruppi per la difesa dei diritti umani, hanno però messo in dubbio la veridicità delle accuse, denunciando il fatto che i due attivisti sarebbero stati sottoposti a tortura e costretti in questo modo a confessare e ad accettare l'accusa.
Il processo contro i due attivisti in questione ha suscitato forti proteste a livello internazionale, dovute agli standard inadeguati del sistema giudiziario del paese.
In particolare ad essere sotto accusa è la decisione del regime di estendere la giurisdizione dei tribunali militari anche ai civili.
Il 5 marzo 2017 infatti, il parlamento del regime ha approvato un emendamento costituzionale in base alla quale i tribunali militari assumono la facoltà di sottoporre a processo anche comuni cittadini. Il re del Bahrein, Hamad bin Isa Al Khalifa, ha ratificato l'emendamento il 3 aprile 2017.
La decisione è stata definita dalle organizzazioni per la difesa dei diritti umani come equivalente all'imposizione di una legge marziale non dichiarata in tutto il paese.
Non è la prima volta che attivisti dell'opposizione vengono condannati a morte nel paese. Condanne di questo tipo sono aumentate in particolare dal 2011, l'anno in cui ebbe inizio una nuova ondata di proteste anti regime.
I manifestanti chiedono che il regime rinunci al potere assoluto e consenta la creazione di un sistema equo che rappresenti tutti i cittadini.
Le autorità hanno fatto di tutto per reprimere ogni segno di dissenso. Il 14 marzo 2011 truppe provenienti dall'Arabia Saudita e dagli Emirati Arabi Uniti sono state dispiegate per assistere il regime nel suo giro di vite.
Da allora decine di persone hanno perso la vita e altre migliaia sono state ferite o arrestate a seguito della violenta repressione messa in atto dal regime monarchico degli al Khalifa.