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Umanesimo, secolarismo, emancipazione dell'uomo da Dio e il concetto irrisolto di infinito

23:30 - May 06, 2023
Notizie ID: 3489029
Tehran-Iqna- Con l'umanesimo Dio come detto non sparisce necessariamente dalla vita degli esseri umani ma ne diventa una mera appendice. E' Dio che viene regolato al volere dell'uomo e non il contrario

Umanesimo, secolarismo, emancipazione dell'uomo da Dio e il concetto irrisolto di infinito

 

Secondo una certa narrazione, la rivelazione e la religione sono arrivate per fornire risposte solamente ad alcune delle nostre necessità. In casi estremi si nega completamente qualsiasi funzionalità alla fede. I fautori di tale narrazione credono che la maggior parte delle necessità degli esseri umani possa essere soddisfatto da loro stessi senza bisogno della rivelazione.

Da ciò consegue un sistema in cui l'esperienza empirica delle persone diventa il primo e più importante elemento per la scoperta della realtà. Questa concezione non si manifesta solamente, come potrebbe sembrare, nelle scienze naturali, ma anche e soprattutto nelle cosiddette scienze umanistiche. Anche in tale campo è l'esperienza umana, distaccata e separata dalla fede e dalla rivelazione, che indica la strada alle persone senza intromissioni di sorta da parte della religione e quindi di Dio.

La visione di cui sopra è alla base del secolarismo, dove secondo i suoi fautori l'uomo si emancipa dal sacro e divino per prendere la propria strada nelle questioni che riguardano la sua esistenza. Ciò ha portato a diverse conseguenze, tra le più importanti delle quali abbiamo la messa al bando della religione dagli affari dello Stato.

Questa esclusione del sacro dalla cosa comune, se non addirittura dalla vita in generale, pone le sue radici nell'umanesimo. Fu con l'umanesimo che l'uomo pose se stesso al centro dell'universo, prendendo nelle proprie intenzioni il posto che fino al quel momento spettava al Creatore. L'umanesimo pur non negando necessariamente l'esistenza e l'importanza di Dio (difatti molti pionieri dell'umanesimo furono teologi e uomini dotati di una convinta fede) funse comunque da apripista a idee che più avanti avrebbero portato all'esclusione della fede e della rivelazione dalla cosa comune.

L'umanesimo portava con sè in maniera intrinseca, anche a discapito delle reali intenzioni dei suoi primi fautori,  la tendenza all'emancipazione dell'uomo dal divino. Anzi, molto di più; l'uomo prendeva il posto stesso di Dio, diventava il padrone indiscusso dell'universo pretendendo di modellare tutto sulla base di quella che reputa le proprie necessità. Necessità che tuttavia sappiamo non essere dettate sempre dalla ragione ma condizionate spesso da impulsi e vizi, ovvero quella che l'Islam indica come nafs ammarah (anima concupiscibile). Quindi sarebbe meglio parlare di desideri o anche di più vizi anzichè di vere e proprie necessità.

Insomma, con l'umanesimo Dio come detto non sparisce necessariamente dalla vita degli esseri umani ma ne diventa una mera appendice. E' Dio che viene regolato al volere dell'uomo e non il contrario. Kant un paio di secoli dopo dirà a tal proposito che l'uomo non vive per adottare la fede bensì ha fede per poter vivere. La fede (quindi Dio) diventa dunque funzionale ai desideri (e vizi) dell'uomo e viene modellato di volta in volta per conformarsi al volere dell'uomo, fino a sparire completamente nei casi estremi.

L'Islam ovviamente non accetta una simile impostazione. Nel credo islamico l'uomo pur potendosi elevare allo status di "Khalifat-al-Allah" (rappresentante di Dio) diventando secondo il Corano la "migliore tra le creature di Dio", resta pur sempre, per l'appunto, una Sua creatura.

Il Corano afferma: “Ti interrogano sulla natura dell'anima. Di': 'L'anima procede dal verbo e comando del mio Signore. A parte un po' di conoscenza su di essa, non vi è stato dato nulla.'” (Surah Al-Isra', versetto 85)

Più avanti tratteremo in maniera più approfondita la prospettiva dell'Islam su siffatto argomento ed i motivi alla base della fallacia logica del punto cardine dell'umanesimo e delle teorie da esso derivate come il secolarismo.

Forse per iniziare ci potrebbe aiutare riflettere con attenzione al concetto stesso di infinito, da cui non si può evadere e porsi al di fuori di esso (per ovvi motivi logici non è immaginabile pensare ad una fine soprattutto per quanto riguarda i concetti di spazio e tempo con cui abbiamo più prossimità; qualsiasi cosa immaginata in tale ambito sarà pur sempre qualcosa, che inficierà dunque il concetto di "finito"). In seguito potrebbe aiutarci riflettere sulla nostra posizione in rapporto al concetto di infinito.

 

 

 


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